C'è un export che non conosce crisi: quello delle armi

Colgo l'occasione, mentre leggevo questo articolo su Repubblica di ricordare a tutti noi ingegneri i nostri doveri etici e morali, Noi Aerospaziali in primis siamo "i preferiti" tra quelli che formeranno le nuove leve di un terribile settore industriale: quello degli armamenti.



In particolar cito testualmente "tra il 2008 e il 2009, quando tutti i settori produttivi, senza eccezioni, ripiegavano su percentuali negative (dalle quali stentano a riprendersi) l'esportazione italiana di armamenti ha raggiunto un picco del +74 per cento [...] i fondi comuni d'investimento venduti ai risparmiatori dalle banche: il 70% contiene azioni di aziende a produzione militare [...] tra le quali Boeing, Lookheed Martin, General Dynamics, Textron, Rayteon, United Technologies, due delle quali producono armi nucleari e tre munizioni cluster [...]"

Scusate il pippone ma ogni tanto vale la pena ricordare che il nostro Ingegno debba essere impiegato per migliorare la vita dell'umanità, non per toglierla (e scusate la retorica).

"Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"